Però se violentate il vostro cuore, soffocate la vendetta, e prestate aita al vostro nemico, una voce si leverà allora per li due imperi che vi proclamerà unico e generoso.
- Queste le son vampe da mandare in succhio un guerrier nuovo, ser romeo; me non solleticano.
- Sibbene, monsignore: ma riflettete che l'Italia, la Germania, la Francia, Europa tutta, ha fornito il suo contingente di truppa contro questo ardito pontefice per abbassarlo, e che se voi solo sorgete contro tanta massa di popoli e li sconfiggerete, la vostra gloria non avrà limiti. Il vostro nome suonerà prodigioso dovunque è venerato il nome di prode. In guisa che, se anche per disavventura la vittoria vi fallisse, oltre le benedizioni del cielo e del pontefice ed il soddisfacimento della propria coscienza, ognuno sarebbe sforzato a confessare avervi oppresso il numero, non il valore.
- E questo è quello che noi non vogliamo, ser romeo. Ci darebbero dello stolto, dell'improvvido; ed un fatto solo distruggerebbe l'opera di tanti anni. Noi non siam tali, quel sere, da mettere sui dadi la nostra fortuna. Gregorio suscitò il vespaio: il malanno se l'abbia lui.
- Con la vostra permissione, mio nobile padre, sclama Boemendo, vorrei manifestare il mio avviso.
Roberto lo riguarda fittamente quasi volesse scandagliarlo nell'anima, poi dice:
- Favella pure.
Boemondo riprende:
- Vi dimando perdono, signore, se la mia poca sperienza mi allontana dal vostro consiglio. Il guerriero non numera i nemici che deve combattere, come l'ebreo i pezzi d'oro che presta.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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Italia Germania Francia Europa Boemendo
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