Non è un lauto desinare, lo comprendo ancor io; però il diavolo mi soffochi...! perdono, santo padre, sa! è la cattiva abitudine. Sicchè io vi diceva che con queste liste di cuoio potrete almeno sostenervi qualche altro dì: poi si vedrà.
- Mangiateli voi, Oddo, se codesta roba è ancora buona a qualche cosa, insiste Gregorio; fateli mangiare a questi poveri disgraziati di soldati. Io mi sento tuttavia in forze. Ed infine, gli è meglio che vi sosteniate voi per difender la rocca, perchè già per me non giova più.
- Noi, noi...! che dobbiamo fare della vita noi? Abbiam pure da pensare ad un mondo noi? Abbiam pure una cristianità sulle spalle noi, una cristianità a cui bisogna conservarsi, e mostrarsi saldo onde non farvi penetrar l'eresia, l'ateismo, l'arianismo e che so io? Andiamo, mangiate in nome del diavolo! chè per noi siamo avvezzi a codeste carezze del nemico. E poi, se la fame ci tira pei capelli, daremo di mano ai sandali, ci tranguggeremo un pezzo del giacco di bufalo; rosicchieremo un pezzo di teniere di balestra o un pezzo di mattone.... pensate a voi. Credete che domani vi riuscirà poi facile mandar giù questa diavoleria! Lo stomaco si chiude, e buon viaggio a chi parte. Io so come vanno queste faccende.
- Ma no, vi dico, mangiateli voi. Io medito sopra un passo del Vangelo: l'uomo non vive solamente di pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio.
Oddo si gratta il capo, e dopo un momento di silenzio, soggiunge:
- Sentite a me, pontefice, farete poi il commento a codesto bel passo; ma per ora contentatevi di mangiare queste guigge di cuoio comunque esse siano.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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Oddo Gregorio Vangelo Dio
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