- Di che? sclama Oddo. Abbiamo qui alcune cuoia da rosicchiare, ed io so per esperienza che con questi negozii, se non si fa stravizzo, si campa la vita. Atteniamoci dunque a questo pasto per quanti altri dì potremo, e vediamo come si mettono le cose. Abbiamo sempre tempo di arrenderci, e non giungerà mai tardi. Ma ora... per tutti i diavoli! non fosse che per decoro! Dovranno dire quei poltroni di laggiù: trista canaglia, ghiotti marrani, avevano ancora i sandali da ingoiarsi e non so quanti vecchi giacchi di bufalo; ed hanno alzata bandiera bianca? Vigliacchi del diavolo! precipitiamoli giù nelle fosse. E questo e' direbbero quei furfanti d'imperiali, mio bel papa, se noi cedessimo adesso. E qual frutto ne caveremmo poi? Saremmo svillaneggiati per avere alquanti dì più presto un capestro alla gola, e penzolare ai merli delle torri. Mai no.
- Credete voi dunque ch'essi oserebbero?... dimanda Gregorio.
- D'impiccarvi e d'impiccarci? Magari! l'interrompe Oddo. Due volte piuttosto che una. Or bene; udite me: mangiate questi correggiuoli, e figuratevi proprio ch'e' fossero asparagi. Già tutto è immaginazione. Son sicuro che quel benedetto abate di Cluny si astrarrebbe nelle nuvole di Aristotile e mangerebbe un pezzo di calcinaccio per formaggio. Fate dunque altrettanto voi. Poi si penserà alla resa. Comprendo che voi lo vorreste solo per me. Ma mi porti il diavolo! se io non lo farò per nuda considerazione di voi, quando il tempo a ciò sarà giunto. Che preme al vecchio Oddo se muore anzi di fame, come un lupo caduto in una fossa, che per un ferro di lancia nel petto, o appeso a queste nere mura come un nibbio alla porta di un castello!
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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