E perchè ogni cosa andava in regola, il castellano esce, facendogli chiudere alle spalle la postierla, ed al palazzo di Laterano si conduce.
Una folla immensa di popolo e di soldati si strinse a far ressa intorno al castellano, curiosi di vedere da vicino un sì famoso uomo, che solo, con una mano di vecchi balestrieri, aveva saputo tener fronte a tanta truppa, e solo non cedere, mentre tutta Roma soggiaceva all'oste tedesca. E davvero che ognuno maravigliava, segnatamente la marmaglia, perocchè corto, smilzo e laido era il castellano. Così che gliene dicevano attorno delle belle e delle curiose. Ma Oddo non curava nè punto nè assai il cincischiare che gli facevano addosso, perchè in quel momento tutt'altro gli girava pel capo. La folla però cresceva anche peggio presso la dimora dell'arcivescovo. E non vale il dire se i soldati usassero i poderosi argomenti dei calci delle lance per tenerla addietro. Ma la serra aumentava, volendo ognuno guardarlo in viso e dir la sua; chè tra le plebaglie curiose per sè, le più curiose e facete son quelle di Napoli e di Roma. E più di tutti nella calca si addentrava un romeo, il quale, malgrado le punzonate ed i gomiti ne' fianchi che più di una volta gli mandarono manco il respiro, giunse fin presso al castellano, sì che potè zufolargli all'orecchio: Resistete!
E gli cacciò in mano una cartuccia ripiegata.
À quella voce il castellano si volge incontanente, facendo un salto: ma perchè stava per metter piede nella corte, una mano di soldati respinge il popolo a furia di percosse, ed ei si trova divelto dalla persona cui voleva riconoscere.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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