Arriverà sicuro domani o diman l'altro, perchè lascerà manipolo di truppa per l'assedio di Aversa, se innanzi non si renda. Tenetevi saldo. Molte altre cose vi dirò a voce, dove che al conte Oddo riesca questa notte aprirmi la postierla del castello, e la vigilanza delle scolte non me lo impacci. Mi presenterò alla porta sulla mezzanotte varcata, e farò segnale di tre colpi: indi darò voce. Dio mi faciliti il modo di farvi pervenire questi avvisi. Benedite Alberada».
Non appena Oddo ebbe udita leggere questa scritta che cominciò a saltare come ragazzo per la gioia. Gregorio restò mutolo, nè segno alcuno di commozione dal suo volto trasparì.
- Lo diceva io, gridava il castellano fregandosi le mani gaudioso, lo diceva io che quella brava figliuola non poteva mancare? Mi porti il diavolo se non è dessa la più santa delle figlie d'Eva! Recarsi fino in Grecia! Andare a supplicare quel birbone che la ripudiò come la donna di un bovaro! Rinunziare a tutto! Affrontare Dio sa quanti guai per due... vale a dire, il tristo siete stato voi, padre beato, che le ne avete date a sorbir delle belle. Io ho fatto quanto ho potuto per addolcirne il destino. Ebbene, mi affoghi l'inferno, se da ora innanzi non la tratterò come una regina. Povera creatura! povera creatura! Ecco, maestro mio, se non è vero che il mondo è storpio per due terzi, e che le cose camminano a sproposito.
- Non lo avrei mai creduto! sclama infine Gregorio già fuori di sè da un pezzo. Due che ebbero più ingiustamente mali da me?
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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