Ritornava il padrone di Roma!
Disgraziato! Godi pure, le tue gioie son numerate.
La notte intanto era compiutamente caduta. La notte di Roma, di allora in poi, divenne più tenebrosa. Saccheggiata e spogliata di tutte le sue ricchezze, vituperata nell'onore, bruciata negli edifizii, decimata dal ferro di cittadini, desolata di tempii, vedovata dal bando dei migliori suoi uomini, dopo quel giorno, l'antica città restò pressochè deserta, e la popolazione si trasferì tutta intiera al di là del Campidoglio - in quello spazio che altra volta formava il Campo di Marte.
Quella sera stessa la duchessa Sigelgaita riceveva a segreto colloquio, nella sua camera da letto, Rolando da Siena.
LIBRO OTTAVO
TRAMONTO
I.
Sedea quel superbissimo signoreSovra un trofeo di strali, e l'empia morte
Gli stava al fianco, e la contraria sorteE'l sospiro e'l lamento appo il dolore.
Io mesto vi fui tratto e prigioniero;
Ma quegli allor, che in me le luci affisse,
Mise uno strido di dispetto, e fiero,
E poscia aprì l'enfiate labbra e disse:
Provi il rigor costui del nostro impero.
REDI.
Appena l'arcivescovo di Ravenna comprese che Roma era irrevocabilmente perduta per gl'imperiali, si raccolse intorno quel residuo di Alemanni e di Italiani che nel badalucco potè raggranellare, e stretti ed armati, a stendardo sventolante, uscirono per porta Toscana. Una parte dei senatori e dei patrizii romani col favor della notte si rifugiò in Castel Sant'Angelo. Ne cacciarono via Gregorio. Provvidero, per quanto potè tornar loro, scorte ed armi.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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