Si solleva dunque sul letto ed ordina alle sue damigelle:
- Uscite.
Poi voltasi a Rolando, che dall'altro lato del letto, con le braccia conserte, guardava il famoso Guarimponto, gli ordina:
- Chiudete l'uscio. Quindi rizzatasi affatto sulla metà della persona, grida:
- Che la peste ti soffochi, pezzo di birbo, tocco d'asino. Dove vedi tu dunque tutte codeste corbellerie che ci hai spacciate, e codesta pernicie nel nostro male, se noi stiamo meglio di te, meglio di una sposa che va a nozze, meglio del diavolo che ti porti?
- Euge serve bone et fidelis! sclama Guarimponto senza scomporsi, dopo aver udita fino alla fine la collerica diatriba della duchessa. Sempre la stessa, sempre quel brio, sempre quella vita e quell'ardimento! Noi credevamo che vi foste mutata, e perciò appunto abbiamo voluto stuzzicare la vostra pazienza, come l'alcali stuzzica lo starnuto - che, se nol sapete, è diaphragmatis contractio come lo ha definito Egineta. Ma no, bella duchessa, summa cum animi lætitia noi vi troviamo sempre la stessa, sempre la Semiramide del nostro secolo.
- Per le sante ossa di Caino quest'uomo ci farà perdere la pazienza, mormora Sigelgaita rivolta a Rolando.
Rolando non le risponde. Ma girando dall'altro lato del letto, si appressa al medico, e mettendogli una mano sulla spalla, con una grazia che il povero medico si senti quasi slogar la clavicola e si piegò, gli dice:
- Senti, compare. Che abbi voluto celiare fin qui, chè anche noi abbiamo fatto da burla, te lo perdono. Ma adesso, poni mente a ciò che madonna sarà per dirti, e ponci mente veh! perchè se niente niente mi avveggo che ti torna la frega delle parole latine e di dir cose che noi non comprendiamo, netto e sollecito ti gitto dalla finestra.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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