Perciò appunto rivestitevi della costanza degli apostoli, e brandendo la spada di Paolo, con la carità e con la forza spargete sulla terra le mie parole: perocchè, in vero vi dico, che le saranno messe di grandezza per la Chiesa e per i suoi sacerdoti, e di gloria sì per loro che pel Dio d'Israello.
- Oh! santo padre, chi ci reggerà dei suoi consigli, chi ci illuminerà con la sua sapienza dopo che voi sarete ritornato nelle gioie del Signore?
- Figliuoli miei, il mio testamento è di coraggio e di pazienza, continua Gregorio. Io ho dato cominciamento ad un'opera che richiede costanza, santità di costume, fiducia in Dio, vigore di mente e di braccio, e l'inflessibilità di non ismarrirsi per rovescio, non istancarsi per lavoro. Chi si sente forte e santo abbastanza pel cimento, concorra alla terribile dignità dell'apostolato. Io credo idonei già e maturi a tanto ministero, Ugo vescovo di Lione, Ottone vescovo di Ostia, e Desiderio abate di Montecassino.
- E noi no? l'interruppe Ugo Candido.
Gregorio finge non udirlo e prosegue:
- Iddio illuminerà coloro che tal capo dovranno eleggersi. Ora, figliuoli miei, andate. Io vi ho chiamati per darvi la mia estrema benedizione, e per chiedervi perdono se mai opera o parola mia vi avesse offesi e scandalizzati. Non occorre che voi perdiate maggior tempo intorno ad un vecchio, che nulla più può fare alla vigna del Signore e che picchia dei piedi la fossa. Andate, spargetevi per la terra, e soccorrete il debole, rialzate il caduto, ristorate il vacillante, edificate l'incredulo, e punite gli ostinati.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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