Pagina (509/522)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Ma, santo padre, egli vi č fratello! egli ha tentato tante volte di riconciliarsi con voi, dimandarvi perdono...
      - Ed io lo maledico, risponde Ildebrando convulso sempre.
      - Egli č pentito delle offese che vi ha fatte; egli vi dimanda perdono dei dolori che vi ha dati...
      - Ed io lo maledico.
      - Ma, santo padre, Gesų Cristo ha perdonato, morendo, i suoi nemici; Gesų Cristo vi comanda di assolverlo, perchč Guiberto nell'errore vi fece onta, ma poi ha pianto la sua colpa, e non vuol vivere, non vuole morire prima di essersi riconciliato con voi, ed essere stato da voi perdonato.
      - Ed io lo maledico, lo maledico, lo condanno al fuoco eterno nell'altra vita, ed al supplizio ed alla miseria in questa - e meno lui e l'imperatore Enrico che scomunico, benedico tutto il genere umano.
      A tali austere parole, il frate ritira la mano con che aveva presa quella del pontefice, si gitta alle spalle il capperuccio e furibondo grida:
      - Ed io maledico te, inesorabile vecchio, io, Clemente III, sovrano pontefice, e tuo fratello, io ti maledico come Adamo maledisse Caino, e come Cristo maledisse Giuda. Io ti maledico come parricida, come stregone, come adultero; io ti maledico, ed il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo ti maledicano con me.
      Gregorio alza gli occhi al cielo, poi mormora le dolenti parole di Cristo:
      - Domine, transeat a me calix iste!
      Il cardinale Ugo Candido, che mutolo era restato fino allora al fianco dell'agonizzante, gli si accosta pių d'appresso, e ridendo sorriso terribile:
      - Non uditelo, santo padre, diceva: alla sua maledizione, avanti all'Eterno voi potete opporre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





Ildebrando Gesų Cristo Gesų Cristo Guiberto Enrico Clemente III Adamo Caino Cristo Giuda Padre Figliuolo Spirito Santo Cristo Ugo Candido Eterno