- Ma, santo padre, egli vi č fratello! egli ha tentato tante volte di riconciliarsi con voi, dimandarvi perdono...
- Ed io lo maledico, risponde Ildebrando convulso sempre.
- Egli č pentito delle offese che vi ha fatte; egli vi dimanda perdono dei dolori che vi ha dati...
- Ed io lo maledico.
- Ma, santo padre, Gesų Cristo ha perdonato, morendo, i suoi nemici; Gesų Cristo vi comanda di assolverlo, perchč Guiberto nell'errore vi fece onta, ma poi ha pianto la sua colpa, e non vuol vivere, non vuole morire prima di essersi riconciliato con voi, ed essere stato da voi perdonato.
- Ed io lo maledico, lo maledico, lo condanno al fuoco eterno nell'altra vita, ed al supplizio ed alla miseria in questa - e meno lui e l'imperatore Enrico che scomunico, benedico tutto il genere umano.
A tali austere parole, il frate ritira la mano con che aveva presa quella del pontefice, si gitta alle spalle il capperuccio e furibondo grida:
- Ed io maledico te, inesorabile vecchio, io, Clemente III, sovrano pontefice, e tuo fratello, io ti maledico come Adamo maledisse Caino, e come Cristo maledisse Giuda. Io ti maledico come parricida, come stregone, come adultero; io ti maledico, ed il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo ti maledicano con me.
Gregorio alza gli occhi al cielo, poi mormora le dolenti parole di Cristo:
- Domine, transeat a me calix iste!
Il cardinale Ugo Candido, che mutolo era restato fino allora al fianco dell'agonizzante, gli si accosta pių d'appresso, e ridendo sorriso terribile:
- Non uditelo, santo padre, diceva: alla sua maledizione, avanti all'Eterno voi potete opporre.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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