Il giovane Enrico consigliò al re suo padre di punto non avventurarsi fra gente, la di cui fedeltà si appalesava, se non altro, dubbiosa. L'imperatore si tenne all'avviso di suo figlio, di cui non sospettava ancora tutta la fellonia, e si ritirò al castello di Ingelheim. Come egli quivi faceva dimora, gli arcivescovi di Magonza, di Colonia e di Worms, inviati della dieta, si presentarono a lui, e gl'imposero a nome di quella rimettere loro gli ornamenti imperiali - vale a dire corona, anello e porpora, perchè e' ne rivestissero suo figlio.
- Ma perchè dunque i principi ed i vescovi della dieta ci hanno eglino deposto? domanda Enrico.
- Perchè? risponde l'arcivescovo di Magonza, perchè da lunghi anni tu hai straziata la Chiesa di Dio per cause odievoli, perchè tu hai venduti i vescovadi, le abbazie e le dignità ecclesiastiche, perchè tu non hai giammai osservati i canoni nell'elezione dei vescovi, e fieramente al papa ti sei ribellato. Per tutti questi motivi è piaciuto al sovrano pontefice ed ai principi di Lamagna di respingerti non solamente dalla comunione dei fedeli, ma cavarti ancora dal possedimento del trono.
- Ma voi, riprende l'imperatore, voi arcivescovi di Magonza e di Colonia, voi che ci accusate di aver vendute le dignità ecclesiastiche, voi, vescovo di Worms, diteci almeno quale è stato il prezzo che abbiamo ricavato da voi, quando v'investimmo delle chiese più opulenti e più possenti del nostro impero? Dite, parlate dunque, ripetete qui al nostro cospetto, al cospetto del vostro sovrano e del vostro benefattore, ripetete le calunnie che avete vomitate nella dieta, fateci arrossire, per Dio; e noi diremo che giusto è il decreto dei principi, dovuta la deposizione.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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