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      Ebbene, voi tacete? ecco, ecco che cosa sono le vostre accuse, vituperati! Ma se vi è forza convenire e confessare che da voi nulla abbiamo dimandato, dite, per Dio, dite perchè voi vi siete accoppiati ai nostri detrattori, mentre la vostra coscienza vi rammentava che, verso di voi almeno, noi ci eravamo conformati ai nostri doveri? Perchè vi siete voi congiunti a coloro che hanno forfatto alla loro fede, ed al giuramento al loro principe? Perchè vi mettete voi alla loro testa?
      Alcuno di quei prelati, non rispondendo, e vedendoli Enrico col capo chino, arrossire e confondersi, continuò:
      - Fate bene a tacere, vi salverete almeno così dall'onta dell'impudenza. Ma pazientate ancora qualche giorno, attendete il termine naturale della nostra vita, perchè la nostra età e le nostre pene indicano troppo non dover esser lontano. Ovvero, se vi piace e vi torna levarci il regno, fissate almeno il giorno nel quale, con le nostre proprie mani, caveremo della nostra testa canuta la corona e ne orneremo quella di nostro figlio.
      - Enrico, scoppia infine l'arcivescovo di Magonza, noi non siamo venuti qui per teco garrir di parole, nè altra ne diremo con uno scomunicato, con un principe che ha desolato il paese da Dio commessogli a governare. Se di tuo piacimento non ti presti a darci gli ornamenti imperiali, noi te li strapperemo per forza, dovessimo con essi strapparti la pelle e la vita; perchè di quest'ordine siamo stati incaricati.
      A questo duro favellare, Enrico guarda in fronte con un misto di sdegno e di disprezzo l'altero prelato, poi sclama:


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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