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      - Codardo!
      E senza aggiunger altro, esce dalla sala. Avendo però preso consiglio dal piccolo numero d'amici che gli rimanevano ancora vicino, e vedendo che lo circondavano uomini d'armi molti e risoluti, e che per allora ogni atto di resistenza riusciva impossibile, si fece apportare gli ornamenti ed il mantello reale, poi salì sul trono, e comandò si chiamassero i prelati.
      - Eccole, egli disse, queste divise di dignità reale che la volontà unanime dei principi dello Stato e la bontà del re dei secoli ci avevano concesse. Noi non impiegheremo la forza per difenderle: perocchè non avevamo mai preveduto tradimento domestico, nè contro di esso ci eravamo messi in guardia. Mercè al cielo che ci accordò il favore di non mai sospettare tanto furore presso i nostri amici, tanta empietà nei nostri figli! Nondimeno, con l'aiuto di Dio, il vostro pudore difenderà forse ancora la nostra corona. Ma se voi, al contrario, siete insensibili al timore di Dio che protegge i re, ed alla perdita del vostro onore, noi sopporteremo dalle vostre mani una violenza che punto non abbiamo mezzi di respingere.
      A questo discorso i deputati esitano. Ma l'arcivescovo di Magonza, vedendo che i suoi colleghi s'infievolivano, e davano adito a più nobili sentimenti e forse a pietà, grida come forsennato:
      - Perchè bilanciate voi? Non siamo noi forse coloro a cui si appartiene consacrare i re ed onorarli della porpora? Ebbene, se per cattiva scelta un dì ne abbiamo rivestito costui, oggi, ravveduti, a noi si conviene spogliarnelo.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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