- Ah! sclamò Don Diego, affondando la sua forchetta nel piatto dell'insalata.
Il fratello e la sorella mangiavano nello stesso piatto.
- Don Tiberio ha preso il suo diploma in dritto ed entra come aspirante nella carriera diplomatica.
- Tanto meglio.
- Sua madre crede nonpertanto che Don Tiberio farà nel mondo tutt'altro che della diplomazia.
- Tanto peggio.
- Cosa hai dunque, Diego? Tu non mangi e rispondi per monosillabi.
- E tu, figliuola mia, tu parli troppo dei De Craco.
Bambina arrossì.
Don Diego non la guardò.
Ella andò a pigliar la polenta senza rispondere e la versò in un gran piatto.
- Ho un presentimento, continuò Don Diego tuffando il suo cucchiaio nella polenta.
- Di guadagnare un terno alla lotteria? chiese Bambina, sorridendo.
- L'arciprete mi ha dimandato se voleva dare lezione ai suoi nipoti.
- Altri dicono: ai suoi figliuoli, obbiettò Bambina.
- Fanciulla mia, riprese Don Diego, non ripetere giammai ciò che si dice. Io sorrido di una malvagità che s'inventa. Una calunnia che si porta intorno, mi dà nausea.
- Portare intorno è più facile, osservò Bambina.
- Ebbene, rispose Don Diego, le avvenenze piaggiatrici di quell'uomo nascondono una trappola od una disgrazia.
- Perchè no un favore? sclamò Bambina togliendo su il tondo della polenta a cui suo fratello non toccava più, e mettendo sulla tavola qualche cipolla, qualche mela ed un pezzo di caccio di capra che civettava la pietra pomice.
- Un favore? replicò Don Diego sorridendo.
- Perchè nò? quelle bestie lì sanno altrettanto bene leccare che mordere.
| |
Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
|
|
Don Diego Tiberio Don Tiberio Diego De Craco Diego Don Diego Bambina Bambina Don Diego Bambina Don Diego Bambina Don Diego
|