Entrando in casa, egli era stravolto. Cadde affranto sur una sedia, la testa piegata sul petto, le braccia penzoloni. Vedendolo entrare, col sembiante così decomposto, Bambina divenne scialba come raggio di luna. Di uno slancio, ella saltò sulle ginocchia del fratello e cingendo delle sue braccia le testa fulminata del povero prete, se l'attirò sul petto.
- Di', che hai tu dunque, fratello, gridò dessa con voce lacerante.
- Tutto è perduto, povera ragazza mia, rispose Don Diego: il pane e l'onore.
III.
L'esodo dei pellegrini.
Il nome vero di Bambina era qualche cosa come Teresa, Luisa o Cristina, un nome senza colore, che non risvegliava in chi l'udiva alcuna idea, che poteva designare una duchessa come una cuciniera, una santa come una puledra, una cagnola o una damigella. Il nome di Bambina le era restato in seguito dell'abitudine di sua madre e di suo fratello che l'addimandavano così dall'età più tenera, abitudine che Don Diego non aveva dismessa ed a cui gli altri si erano conformati. Il nome, in realtà, esprimeva la cosa.
Quantunque dell'età di diciassette anni, quantunque di una taglia svelta, Bambina aveva l'aria d'una fanciulla. Ella era sì piccina, sì carezzevole sì tenera, sì svegliata! Le fanciulline che han perduta la madre e che sono allevate da uomini che l'amano, se non acquistano assolutamente una tempra forte ed uno stampo virile, diventano doppiamente femmine. Se l'affezione rude e profonda dell'uomo non le sminuisce, essa dà loro forbitezza e calore, come i raggi dei Tropici che, non avendo disseccato un fiore, gli han dato il colorito, il profumo, lo splendore ad un grado supremo.
| |
Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
|
|
Bambina Don Diego Bambina Teresa Luisa Cristina Bambina Don Diego Bambina Tropici
|