Don Diego salì nel veicolo e si partì.
La carrozza veniva di Calabria. Vi erano nell'interiore un capitano di gendarmeria e la madre di un giovane di Gerace, che era stato condannato a morte per delitto politico. La povera madre andava a dimandare la grazia al re.... mentre un generale lo faceva fucilare in una corte di prigione!
Il capitano era un padre di famiglia che esercitava il suo tristo mestiere per dar del pane ai figliuoli, bravo uomo, compito, avendo un fratello capo di ripartimento al ministero del Culto, disgustato delle sue funzioni, agendo male, pensando bene. Il capitano Taffa si mostrò pieno di attenzioni per le due signore e cordialissimo verso il prete.
Don Diego non aveva mai viaggiato; usciva per la prima volta dalla sua terra. Il tancheggio della vettura dava il mal di mare a Bambina. Ella si covigliò nel suo canticello, pallida come morta, sentendosi morire, e provò di dormire. Si apersero tutti gli sportelli per darle aria. La signora calabrese se la poggiò sul petto maternamente. Alla prima salita sullo stradale si scese di cocchio, e ciò sollevò Bambina quantunque non stesse bene il giorno intero.
Il fratello della dama calabrese, che aveva ceduto il suo posto a Bambina, ed un cappuccino, occupavano la predella del cocchiere che si appollaiava sulle stanche.
Grazie alle spallette del capitano tutto andò a modo. Il cocchiere camminò bene. Negli alberghi si ebbe pronto e pulito servizio. I mendicanti del cammino accompagnarono la vettura per una mezz'ora solamente, pigolando, assassinando i viaggiatori di Eccellenza! di rinfrescate le anime del Purgatorio! di obbligate la S. Vergine!
| |
Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
|
|
Diego Calabria Gerace Culto Taffa Diego Bambina Bambina Bambina Eccellenza Purgatorio S. Vergine
|