- Voi siete, in ogni caso, un mangiatore di pane - fruges consumere nati; e con quattro carlini al giorno potete regalarvi altresì di maccheroni. Questo scanno alla taverna della vita non è da schifiltare. Domani voi sarete forse un'altra cosa. Nessuno s'immagina di domandarvi una responsabilità. Io stesso, io, non ne prendo alcuna. Io subisco la legge del più forte, e gli fo le fiche.
- Certo, rispose Don Diego, ma intendiamoci in modo che non vi siano poscia malintesi e che non abbiate a dirmi: vi siete ingannato! mi avete ingannato! Voi appartenete al partito liberale e lavorate sotto gli occhi della polizia.
- Proprio così.
- Ambedue esigono da voi dei servigi. Ambedue vi somministrano il loro contingente di agenti.
- A meraviglia.
- Voi non potete nè contentarli nè ingannarli, meno ancora accordarli tutti e due.
- Non m'incaricherei di codesta bisogna.
- In questo caso, per quale di loro optate voi?
Il colpo era diretto. Don Lelio lo parò.
- Quando si tratta della mia persona unicamente, io opto pel mio partito. Quando si tratta degli interessi della società ch'io rappresento, rifletto.
- Ma, ogni riflessione fatta?
- Che fareste voi, voi?
Don Diego si turbò, esitò, cercò la risposta.
- Certo, sclamò desso infine, non si possono recider così liberamente gl'interessi degli altri.
- Ma se foste obbligato a un dovere simile? Se vi fosse interdetto perfino di consultare codesti interessi, senza compromettervi, senza comprometterli? Se cedendo il vostro posto voi siete una vittima, senza cangiare la vostra situazione, - perocchè un'altro farà ciò che voi rifiutate?
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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
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Don Diego Lelio Diego
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