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      Alcuno dunque, figlia mia, non vi ha detto all'orecchio: Voi siete bella, io vi amo? Alcuna lettura non vi ha rivelato il còmpito della donna nel mondo?
      Sì bene, ho detto io. Ma non vi ho messo più attenzione che alle brezze delle mie montagne che folleggiavano la sera con le anella delle mie trecce. Io sono povera.
      Le donne povere amano pure e si maritano anch'esse, ha osservato il Padre Piombini.
      Gli è possibile, ho osservato io, ma l'amore che batte i denti non vive guari.
      Come, figliuola mia, nella notti d'insonnia voi non avete giammai pensato ad un marito? Sola, nella vostra alcova verginale, non avete voi giammai considerato che, un giorno, un uomo sarà colà, a fianco di voi, amato forse, forse subìto, per.....
      - Per! domandò Don Diego a Bambina che si era interrotta.
      - Io non ho compreso, diss'ella, diventando purpurea. Egli ha detto tante cose, con una voce sì dolce, sì commossa, sì tenera, che io mi sentiva svenire sotto il soffio di quell'alito che mi bruciava il sembiante a traverso il graticcio.
      Non vi capisco, ho detto io. Io non ho insonnie nè idee di marito.
      Ecco il pericolo, figlia mia, ha ripreso il gesuita. Le giovanette si perdono per l'ignoranza. Ora, il nostro dovere, di noi ministri della Chiesa, egli è di istruirle. È mestieri che veniate a vedermi, a vedermi sovente, figlia mia; è mestieri che io vada a vedervi. Un confessore è un padre, meglio ancora, egli è una madre che può con mano sicura alzare i veli dell'innocenza senza squarciarli. Quando avrete conosciuto il pericolo, voi sarete forte nel combattimento del mondo.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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