- Io ho dissotterrato una perla, monsignore. Un sant'Agostino, là!
- E tu chiami ciò una perla, imbecille? Gli era già ben troppo che avessimo dei vescovi birri. Darcene dei santi e dei dotti, adesso? Triplice idiota!
- Prego V. E. Rev.ma di permettermi di spiegarmi.
- Spiega, spiega. Se tu sapessi che bisogna mi danno quei galuppi nel ripartimento dell'anima del mio penitente! Corrispondono con lui direttamente e gli propongono i casi di coscienza dei sudditi assolutamente come se il re fosse il papa, o il ministro della polizia. E' riassumono la confessione di tutta la popolazione della diocesi. Abbozzano dei progetti di miracoli per soffocare la peste del liberalismo e scongiurare l'indifferenza religiosa. E' dimandano soldi per costruire chiese e conventi. Si lamentano che li borghesi insegnino a leggere ai loro figliuoli ed alle loro figliuole. Propongono stragi di carbonari. E' dimandano dei carcami di santi che fanno miracoli.... Che so ancora? E sono io che debbo sbrogliare tutti codesti patatì e patatà.
- Io compiango V. E. Rev.ma di tutto cuore. Nettare una coscienza reale di tutto codesto verminaio è un lavoro eroico. Ma e' non si tratta punto di codesto col mio S. Agostino.
- E di che dunque, allora?
- Egli ha degli scrupoli, delle delicatezze, degli sgomenti di onore, delle virtù, delle sensibilità, ma tutto codesto è mondano: nulla di religioso e politico. Egli puzza, al contrario, il filosofo ed il liberalastro a cento miglia. Ciò è nulla. La cappa violetta del vescovo coprirà tutte quelle screpolature della coscienza e dell'onore.
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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
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Agostino Rev Rev S. Agostino
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