Egli era impossibile di nulla distrigare in quel mucchio di cenci orrendamente sordidi. Il corpo dispariva sotto quell'ombre fetide che lo assorbivano. I lucignoli de' neri capelli le piovevano sul viso ed involavano qualunque espressione dei lineamenti. Non si distinguevano che due immensi occhi bruni dallo sguardo vellutato, che lo rischiaravano. e due fila di denti bianchi, in una grande bocca aperta, come una linea azzurrognola tirata sur un fondo giallo. Poi, una statura media, le membra fine. Che ci può essere sotto codeste ruine? chi poteva dirlo? Che produrrà quello scheletro rivettovagliato di carne? chi avrebbe osato predirlo? La larva sembrava orrida. Don Diego rifletteva. Concettella passava adesso dalla speranza al terrore. Ella temeva di essere oltraggiata ed assassinata.
- Io sono solo, disse infine Don Diego; non ho serva. Vuoi venire ad assettarmi la casa ogni mattina?
Concettella gittò un lungo sospiro e rispose lentamente:
- Signore, voi non avete dunque osservati i miei stracci?
- Li ho osservati. Gli è ciò solo che t'inquieta?
- Mi hanno cacciato di dovunque a causa di ciò. Sarei sì felice di lavorare.
Don Diego andò a rovistare nella camera di Bambina e venne fuori con una bracciata di vecchie camicie, vecchie calze, vecchie gonne portate dalla provincia. E' le mise religiosamente nelle braccia della mendicante e riprese:
- Con questo, pulendoti attentamente, tu non desterai più la ripulsione in coloro che vogliono darti del lavoro. Più tardi, se il tuo servizio mi addà, ti farò qualche anticipazione e ti affusolerai meglio.
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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
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Diego Don Diego Diego Bambina
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