Qualcuno sospettò della trasformazione, nessuno però potè affermarla. Il fatto è che Filippo - Uu Guappo, come ora lo addimandavano, era oggimai un birro travestito. Per questa ragione, e' dovè temperare i suoi impeti. Ma la sventura di Concettella era di già completa: Filippo l'aveva diffamata. Ella non potè più trovare lavoro. Non restandole più per vivere che la prostituzione o l'elemosina, ella scelse la mendicità.
Poco dopo, quando i patriotti furono cacciati negli ergastoli, tutt'insieme ai forzati per causa di furto o di assassinio, il conte di Altamura vi guizzò dentro Filippo, facendolo trovar complicato, - col suo consentimento, - in un affare di furto. E' doveva sorvegliare i patriotti, e pigliare l'occasione di qualche rissa sollevata a proposito per sbudellare i più determinati. La sua grazia era già anticipatamente firmata dal re: non restava che a mettervi una data.
Filippo s'imbattè in Gabriele, cui chiamavano adesso Uu paglietta - l'avvocato - perchè imparava a leggere ed a scrivere dal cappellano del bagno. L'incontro dei due rivali fu ostile; perocchè Gabriele conosceva di già le persecuzioni inflitte da Filippo a Concettella.
Il primo danaro che costei toccò da Don Diego, lo spese per recarsi a Procida ed andare ad istruire Gabriele della tregua che il destino le presentava.
Gabriele si mostrò inquieto e contento di saperla al ricovero in casa di quel prete, di cui ella le raccontò qualcuno dei guai, da lei appresi o indovinati. Quando, alla seconda visita, Gabriele la vide affusolata da beghina, chiamandosi non più Concettella ma suor Crocifissa, e' non dissimulò i suoi allarmi e si restrinse a dirle:
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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
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Filippo Guappo Concettella Filippo Altamura Filippo Gabriele Gabriele Filippo Concettella Don Diego Procida Gabriele Gabriele Concettella Crocifissa
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