- Bambina, figliuola mia, riflettete....
- Basta. Questa conversazione mi ha di già prostituita. Io mi fo orrore a me stessa del linguaggio che tengovi, delle questioni che mi pongo da ieri in qua. L'angelo della mia fanciullezza mi ha abbandonata, dopo che io sono a dibattere il modo della mia infamia. Non è dunque abbastanza? Voi gustate dunque la contaminazione della mia anima prima di pascervi del mio corpo; che insistete tanto ancora sul mercato? Partite. Che non vi vegga più giammai. Io riferirò a lady Keith il vostro messaggio, e.... siate maledetto, voi che avete, il primo, deflorata la mia innocenza.
Bambina proruppe in lagrime e si slanciò nel viale per fuggire. Il padre Piombini(29) la tolse nelle sue braccia.
- Tu non sospetti neppure, figliuola, la grandezza del sacrificio che m'imponi.
- Ed il mio dunque? l'interruppe Bambina.
- Io lo valuto, continuò il gesuita, e non esito più. Vieni a vedermi domani. Io avrò riflettuto. Io avrò trovato forse ciò che può condurti al tuo scopo senza cagionare dei disastri incalcolabili. Noi giuochiamo forse i destini d'Italia contro un bacio. Tu vedi ciò che vale codesto bacio. Se non si trattasse che semplicemente della mia vita, la mia coscienza non avrebbe impallidito un sol minuto. Ma... infine, tu ignori tutto codesto, figliuola; tu balocchi con la testa di un pazzo. Non ci pensiamo più. Vieni domani. Noi saremo più calmi.
Egli baciò castamente Bambina sulla fronte e si diresse verso la palazzina per parlare a lady Keith. Le finestre della sua camera da letto erano aperte.
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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
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