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      La natura della comunicazione che ella aveva a fare l'obbligava a vedere gli uomini della reazione, cui ella aveva in orrore.
      Bambina non era una donna politica.
      La donna politica è un aborto di uomo, sovente una donna abortita o una virago che si appropria tutto ciò che il sesso forte ha di più lurido: la crapula, il tabacco, l'assisa, gli andamenti scompigliati, le dottrine fantastiche e velenose, gli odi antisociali, gli entusiasmi balordi, i feticismi ridicoli.... La donna è aristocratica per diritto divino. La sua fibra fina e nervosa, suscettibile unicamente di due crisi: l'esaltamento e l'abbiosciamento, la rende propria ad essere signora o schiava, regina o cortigiana. Ella non è tagliata per la libertà, che è l'equilibrio. Nel focolare domestico, la donna è regina; fuori di lì ella è essenzialmente cortigiana. Ove? quando la donna è libera? Ella è dunque per istinto partigiana del despotismo. Per collera, per vanità, per interesse gualcito, per ambizione calcolata, per amore, talvolta pure per educazione scelta, la donna può appassionarsi per le libere forme del governo e per un più savio organamento sociale. Tuttavolta, questo stato fittizio e sovraposto non modifica la sostanza della sua natura, ma la modalità della manifestazione. L'organo della libertà è il cervello, e propriamente i lobi cerebrali, sede dell'intelligenza e della volizione, secondo Flourens. La donna.... ha un altro organo.
      Bambina aveva sovente udito parlare di politica da suo fratello, dal conte di Craco, da Tiberio; ma non si era formata una idea precisa della libertà se non quando avea visto il vescovo Laudisio e la polizia interdire a suo fratello il diritto di vivere.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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