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      Comprese i disegni della giovinetta. Ei gridò dunque:
      - Ah! Bambina, abbi pietà di me! Io aspetterò tutto il tempo che tu vorrai, e tu sarai sorpresa quando saprai cosa fo per te.
      - Grazie, sclamò Bambina. Nella spaventevole solitudine in cui io cammino, io non scorgo ancora che un raggio per guidarmi, che un amico: voi! Il mio cuore si è aperto. Esso è stato passato fuor fuori da tanti colpi diversi, che risente oggimai il più piccolo scuotimento. Fate, di grazia, che io non abbia a considerarvi come il più spietato de' miei carnefici. Io non nego il mio debito. Sono pronta a pagarlo dimani, se lo esigete; ma che vi guadagnereste? Un rimorso che oscurerà la vostra vita tutta intera. Rendetemi leggero il pagamento. Che esso sia il salario della riconoscenza e non il prezzo di una compera sconsigliata.
      - Io non vi domando che vedervi ogni dì. È forse troppo?
      - Vi consento.
      - E cantarvi la cantica del mio amore, soggiunse il padre Piombini.
      - Vi ascolterò, rispose Bambina. Ma l'amore che parla, che si esalta, che si querula, non è poi quello che tocca di più.
      Bambina ritornò da lady Keith senza andare di nuovo in casa di suo fratello.
      Era il giovedì. La riunione dei delegati doveva aver luogo fra quattro giorni. Questi delegati erano sette, fra cui quattro preti! Il che prova che si sarebbe potuto dire del clero dell'Italia meridionale ciò che D'Alembert diceva della Francia: "Essa rassomiglia ad una vipera; tutto è buono, tranne la testa!" Nel clero italiano non vi è di miserabile(31) che l'episcopato, e coloro, fra i preti delle grandi città, che sono più esposti all'azione antipatriottica ed anti-sociale dei vescovi, - lacchè, schiavi di Roma.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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