Il marchese vi aveva consentito. Essi avevano aggiornata questa presentazione al momento della riunione dei delegati.
Il re non potè nulla udire di cị che dicevano il marchese di Sora ed il colonnello Colini; ma dai lembi della conversazione degli altri, egli acquisṭ la convinzione che quivi si cospirava.
Il re e l'ambasciatore erano ĺ quando udirono il grido disperato di Bambina.
Per un movimento inconsiderato, istintivo, lungi dallo allontanarsi dal padiglione, essi si precipitarono nel corridoio e salirono la scala che conduceva al piano superiore. Bambina pasṣ come un'ombra accanto a loro. Ella fuggiva presa da terrore, avendo distinto fra i cospiratori, ch'ella tradiva, suo fratello e il giovane ch'ella aveva amato. Nè il principe nè il re non pensarono a fermarla. Bambina anḍ a cadere svenuta sul banco di marmo, alla porta del padiglione. Ferdinando e Schwartzemberg si avvicinarono al contrario alla camera ove i cospiratori deliberavano. La porta era restata aperta. Ora quale non fu la stupefazione del re e del principe in trovando che quelle otto persone, cui essi avevan creduto sorprendere in flagrante delitto di cospirazione contro lo Stato, giuocavano tranquillamente al zecchinetto!
Ecco cị che era succeduto.
Al grido di Bambina, all'annunzio dell'arrivo della polizia, essi avevano compreso in un lampo che sarebbe stato loro impossibile di fuggire, e che la fuga avrebbe servito al contrario come indizio della colpevolezza della riunione.
- Tutti qui! griḍ il delegato di Foggia, sedetevi intorno la tavola.
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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
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