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      - Gli è precisamente l'avviso mio. Io nominerò il vescovo del diavolo; ma il diavolo non ne godrà.
      L'indomani, il re fece chiamare il conte di Altamura nel suo gabinetto.
      Il conte Altamura(34) si chiamava adesso il cav. Spada. E' si era evaso dalla prigione della Vicaria, vestito da gendarme, accompagnando un altro prigioniero innanzi la corte, - mediante una ricompensa(35) al carceriere in capo, - in mezzo al silenzio di tutti i suoi compagni di camerata, i quali lo avevano veduto cangiare di assisa. Egli aveva preso in seguito altre spoglie, adulterando il colore dei suoi capelli, della sua pelle, dei suoi baffi, dandosi parrucca ed occhiali, bernoccoli sul naso, una gamba a strascico, un tremolio da barbogio in tutte le membra ed un accento tedesco fiorito di dolcezza e di bonomia, con un leggero difetto di pronunzia dell'r. La sua ganza non l'aveva riconosciuto. Ma e' non si nascondeva ai suoi amici, ai suoi complici nelle nuove intraprese a cui mise mano. In questo frattempo un generale, amico del principe di Schwartzemberg, inspirò al re di organizzare la sua polizia segreta di palazzo onde sorvegliare la polizia generale del regno.
      La polizia segreta era stata un poco negletta, in mezzo ai vagheggiamenti guerrieri di questo re gran capitano. L'avvenimento di Pio IX al pontificato, il risveglio d'Italia, l'inquietudine della Francia, il carattere del marchese di Sora, fecero sembrare opportuno agli amici del re di vivificare la polizia del gabinetto di S. M. e di farla agire attivamente.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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