Pagina (309/387)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La prova della muda e dell'aculeo l'aveva purificato. I disegni infami che aveva formati sulla sua sorella, in un momento di eccitamento cerebrale, gli rodevano il cuore, annegato nel rimorso. Non carezzava dunque che una speranza, ritrovarla, rassicurarla, restituirla alla sua casa.
      Ma qui una nuvola nera si sollevava sovra i suoi sogni color di rosa. Poteva egli far convivere sotto lo stesso tetto Bambina e Concettella, il petalo bianco dell'innocenza e la camelia rossa gualcita?
      Egli amava di già Concettella come amano gli ascetici, - i quali, all'età di quarant'anni, incarnano in una donna venticinque anni di visioni edenitiche, dei desideri incomprensibili, delle voluttà divine, una rabbia inscandagliabile dei sensi. I sensi, il cuore, il cervello, il cervelletto, l'anima, la midolla spinale, il giudizio, la immaginazione, tutti gli organi del pensiero e della vita sono presi ad un tempo in questo amore-Sahara: l'incantesimo divino del godimento s'innesta alla malia infernale del delitto. Un amor simile per un prete è un anatema. Come mai si sarebbe egli dunque separato da Concettella? Ma vi era altra cosa ancora.
      Concettella era stata amata, aveva amato, aveva patito moltissimo, ma era caduta pura nelle braccia del prete. Ella aveva rotolato a traverso tante avventure, malori, sofferenze, ma il suo candore muliebre non si era incespato all'onta. La sua immaginazione più che il suo cuore si era esaltata nella brama di sposare Filippo, nel suo giuramento di fede eterna a Gabriele.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





Bambina Concettella Concettella Concettella Filippo Gabriele