Se la polizia vi acchiappa, tanto peggio per voi. Io non posso proteggervi.
- Sarà fatto secondo il desiderio di V. E., signore. Ma voi ci proteggerete, spero, come premio del servizio che vi renderemo, e del pericolo a cui ci esporremo, in un altro colpetto che ci riguarda personalmente, il mio collega e me.
- Un furto.
- Non mica, un omicidio: un prete da spedire a Dio.... per servir di diacono al vescovo di V. E.
- Un prete non è un uomo, sclamò il conte di Altamura.... egli è.... un prete! Siate quindi pronti al primo appello.... e silenzio. Capisci? silenzio.
Il conte volse le spalle ed uscì. Poi tornò su i suoi passi e soggiunse al galeotto ancora curvo nel suo rispettoso saluto:
- L'essere venuto io stesso qui t'indica di che importanza è la commissione che ti do. Fedeltà, silenzio.... o un cappio spicciativo.
XXIV.
Da Napoli a Roma.
Parecchie circostanze ritardarono la partenza di Don Diego per Roma ove doveva recarsi a ricevere la consacrazione episcopale. Nel regno delle due Sicilie, il re designava e nominava i vescovi, il papa li passava all'olio.
I Borboni avevan tenuto sodo a questa prerogativa reale, perchè per un articolo del concordato del 1819, il vescovo aveva, oltre le sue funzioni spirituali, la missione di vegliare sullo spirito pubblico della diocesi e di riferire alle autorità laiche, - vale a dire, che il vescovo era il luogotenente del ministro della polizia in ogni diocesi. Bisogna dunque aver degli uomini capaci, investiti della fiducia del governo, onde spacciare la bisogna episcopale secondo il cuore del re.
| |
Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1874
pagine 387 |
|
|
Dio Altamura Napoli Roma Don Diego Roma Sicilie Borboni
|