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      Egli sa che può fidarsi di me. È uomo da comprendere una passione. Nondimeno, se l'avidità lo accieca.... ebbene, tanto peggio; lo scandalo ricada sulla Società. Al postutto, io ho ragione.
      Bambina taceva sempre ed ascoltava. Il Padre Piombini continuò:
      - Voi trovate forse che io non ho fatto abbastanza per voi. Piaccia a Dio non troviate un giorno che ho troppo fatto.
      - Come ciò? sclamò Bambina provando come una scossa al cuore.
      - Ebbene, sì, che m'importa alla fine quantunque ei si facciano, purchè io mi abbia una settimana, un giorno, un'ora di amore, che io mi sia felice ancora una volta nella vita mia, che io vi lasci felice e ricca? Io vi porterò domani una donazione di tutti i miei beni per assicurare, ad ogni evento, il vostro avvenire. Io li conosco. E' non mi lasceranno godere di ciò che essi addimandano il mio tradimento. I miei giorni sono contati. Ma io non me ne curo. Dovunque noi andremo, ci scopriranno e ci acciufferanno. Io non ho paura che per te. Consentiranno essi che tu viva, sapendoti mia erede? In America, in Inghilterra, in Francia, ai poli, nel fondo delle miniere dell'Altoi.... essi saranno dietro a noi. Il loro braccio è lungo, essi raggiungono tutti, dovunque, infallibilmente. Non sono stato io loro istrumento nell'affare del marchese Mascara? cinque persone di una medesima famiglia sterminate in meno di sei settimane per appropriarsene l'eredità, e la giustizia restò immobile e cieca! Ma io sono rassegnato anzi tratto. Io ti amo. Averti a me, non fosse che per un giorno, e poi morire guardandoti, stringendoti sul mio cuore, santificato dall'alito tuo che sarà come l'aura delle ali degli angeli.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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