Lo spirito è inaridito in uno studio infecondo e disgustoso, il corpo demoralizzato da passioni e da abitudini mostruose, l'anima pervertita da principii velenosi, da affetti colpevoli, e resa tabida dall'ipocrisia, dal fanatismo, dall'ignoranza. Quest'uomo, dopo aver lottato lunghi anni contro le violenze della natura, l'astuzia, il cinismo dei suoi pari, scende nell'arena del mondo per lottare contro gli uomini. Egli viene armato di tutto punto, ed il combattimento che impegna è contro lo spirito umano e tutte le sue doti, contro la vita e tutte le delizie. Egli odia la libertà, la bellezza, i piaceri, la ragione, la gioia, perché tutti questi soavi beni sono per lui delitti: egli si fa strumento di chi opprime, perché lunghi anni ha sopportato l'oppressione ed offerto in olocausto la libertà: egli grida anatema contro ogni speculazione intellettuale, contro ogni nuovo lume di scienza, perché per lui non vi è altro che la grazia, perché l'albero della scienza è per lui l'albero della morte. D'altronde eminentemente ignorante, straniero ai piaceri morali, ottuso alle sensazioni delicate, non lo stimola che l'invidia dell'oro e l'orgia occulta la più brutale e feroce. In faccia all'oro, quindi in faccia alla possibilità della più triviale scostumatezza, nulla l'arresta. E come Madama di Chantal passava sul corpo ai propri figli onde arrivare al Paride di Sales, egli passerebbe per sopra cose anche più sante, se ve ne fossero, per saziare cotali ignobili voluttà. Laonde la polizia lo assolda per far mercato dei segreti del confessionale: nel confessionale egli perverte le anime vergini e la gioventù pudente, sia per consumare la missione che gli è stata imposta, sia per disbramare i suoi appettiti, i quali assopiti, con nuovi delitti ne cancella le tracce.
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Madama Chantal Paride Sales
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