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      Egli solo restava in piedi in mezzo a tante rovine. La sua bandiera, benché lacerata, rappresentava ancora la resistenza monarchica. Cercò difenderla, sostenersi; ma non con le armi del soldato e con la risoluzione e la franchezza della forza, sì bene con le scaltrezze della diplomazia austriaca e con le tradizioni dei gesuiti. Rifiutò quindi il ministro Saliceti ed il suo programma netto e ardito; accettò il ministero Troya ed il suo sistema di transazione. Doppiezza, tergiversazione, immoralità - ecco tutta la sapienza politica spiegata dal ministero Bozzelli, ed il codice che lasciava in eredità al re, la piaga che delegava alla nazione. Ferdinando adoperò sul ministero Troya tutta l'efficacia delle dottrine della scuola costituzionale: spiegò tutto il lusso delle seduzioni per farsi complice il nuovo gabinetto. Ma questo ricusò prestarsi, ed abbozzò un programma che se in qualche cosa transigeva, non rinnegava interamente quello formulato dal popolo.
     
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      23. Questo ministero è stato calunniato come il governo provvisorio in Francia: ma calunniato dalla reazione, e basta. Io non pretendo difendere la sua abilità. Composto di uomini di lettere o di foro, stranieri agli affari, impropri a' negozii politici, di cuore nobile, essi non conoscevano nulla della scienza della burocrazia e della rutina, e nulla comprendevano di quelle evoluzioni di segreteria che formano il bagaglio dottrinario di coloro che si dicono uomini di Stato. Credevano che la linea retta fosse la più breve così nell'amministrazione e nella politica come in geometria, o per meglio dire in natura.


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La rivoluzione di Napoli nel 1848
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
pagine 212

   





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