I deputati non potevano palesare maggior desiderio di conciliazione. Solamente essi sono biasimevoli per aver negletto di provvedere con misure opportune al caso di rifiuto del dilemma proposto; e questa impreveggenza li perdette. Il fermento intanto e l'ira del popolo cresceva: parole d'ingiurie, propositi di vendette udivansi per tutto. La città era tuttaquanta o sulle strade o ai balconi. Il re ordinò che la truppa rientrasse nei quartieri. La calma prometteva ristabilirsi; ma ecco la novella si spande che le barricate cominciavansi a costruire nella strada di Toledo.
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29. Donde fosse partita l'iniziativa di questa misura estrema non si sapeva. Uomini ignoti, ceffi sinistri le elevavano, e fuvvi chi asserì avervi riconosciuti financo dei gesuiti travestiti. Sia comunque, alcuni briccioli di guardia nazionale per elezion propria si presentarono a parecchi punti per far desistere dall'opera, ma non ne cavarono che l'insulto di poco teneri della libertà della patria, d'improvvidi e di poltroni. La città si proclamava in preda ai nemici. Nella Camera si scongiurò di nuovo il general Pepe di mettersi alla testa di un forte manipolo di gente ed obbligare, con la forza, che quegl'impacci si distruggessero. Pepe si negò, adducendo poco innanzi averlo tentato, ed essere stato vituperato di rinnegato e di realista. Il colonnello Gallotti si negò del pari dichiarandosi impossente. Però, punto sul vivo, consentì di andarvi, con due rappresentanti, come apportatore degli ordini della Camera.
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Toledo Camera Pepe Gallotti Camera
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