Voleva Niccolò conquistare l'Ungheria per l'Austria? io ne dubito assai: la politica russa è quella appunto di affievolirla. L'Europa finisce all'Oder ed alle Alpi Giulie, come dice Charrier. Al di là comincia un'Europa semi-asiatica, dove la razza slava si accampa e gravita sull'occidente di una forza fatale, che forse ha con sé un avvenire sociale. Svezia, Polonia, Boemia, Ungheria, Servia, Dalmazia, Illiria, Grecia, Croazia, Valachia, Moldavia, Russia, ecc. sono rami della sorgente medesima, sono membri di una sola famiglia, a cui la superfetazione della civiltà alemanna ed il dominio straniero non han cancellato o cangiato nulla della propria personalità. La Russia è, diciam così, il primogenito della casa, e porta sulla fronte il segno virtuale della grande sua missione. Essa è la manifestazione vivente del mondo slavo, ed in lei, nelle aspirazioni di rigenerazione e di resurrezione dei popoli di questa razza, in lei sono fissi gli sguardi. Da ciò ha origine la forza misteriosa che essa esercita sull'occidente. Tutti i popoli, in tutti i secoli, han sentito attirarsi verso l'Oriente: per la Russia questa forza magnetica è una necessità di resistere. Potenza mediterranea, non potrà vedere la sua organizzazione svilupparsi intera e compiuta, se non il dì in cui senza contrasto (ed è vano il fargliene) essa potrà assidersi signora sul Sund e sul Bosforo. Per ciò ottenere ha bisogno di circondarsi di baluardi inespugnabili contro l'occidente; e questi baluardi sono la Svezia, la Boemia, la Polonia, l'Ungheria e tutti i popoli che si prolungano tra il Danubio, il Bosforo, l'Adriatico ed il Jonio.
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