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      Gli uomini che tengono le chiavi della vostra anima e delle vostre orecchie non vi fanno pervenire queste verità desolanti, o ve le fanno pervenire come l'espressione di un partito, e l'orgia della stampa. Disingannatevi. Educato da preti e da birri, respirando in un aere dove la corruzione dei vecchi principii vi snerva e vi avvelena incessantemente, straniero al mondo ed alla vita, voi conoscete assai male il cammino infinito che l'umanità ha percorso. Le tradizioni di Luigi XIV sono sempre per voi codice e vangelo. Per voi il popolo non esiste altrimenti che per pagare balzelli e servire di bersaglio alle mitraglie. Il popolo non è per voi il rappresentante di Dio sulla terra, onnipotente ed immortale come lui; ma con le galere e con la mannaia credete poterlo cancellare, ed annullare quel sostrato eterno in cui la forza e la vita permangono, sopravvivono a tutti i cataclismi ed imperano. Per il filosofo ed il pubblicista la sua legge è il progresso, la sua voce l'opinione pubblica: per voi la sua voce è un atto di ribellione, la sua legge un nonsenso o un delitto. E perciò, voi pigmeo, voi avete gittato il guanto a quest'essere invulnerabile e lo avete sfidato ad un combattimento impossibile. Lo spirito umano da tutti i lati grida riforme, e voi come Gregorio XVI rispondete: riforme giammai. L'opinione pubblica v'impone tolleranza e grazia; e voi come Richelieu rispondete: point de grâce! Il popolo domanda lavoro, pane, istruzione e libertà; e voi gl'inviate polizia, preti e bombe.


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La rivoluzione di Napoli nel 1848
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
pagine 212

   





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