Aspettate dunque, e poiché avete veduto il principato sfasciarsi da tutti i lati e su tutta la faccia del globo nel diritto, vedetelo polverizzato nel fatto, se avrete ancora la fortuna di vederlo. Ma fino allora, ed è questo l'oggetto per cui scrivo queste linee, fino a quel giorno non fomentate il tesoro dell'odio del popolo. Con i vostri delirii di sangue non fate che precipitare la vostra ruina, come il peso ed il declivio aumentano la discesa dei gravi. Voi colpite degli uomini, ma l'idea resterà sempre intatta, sempre presente, ed in piedi, perché l'è il verbo incarnato della novella legge, è la grande sillaba scritta da Dio sulla fronte dell'umanità; e sillaba di Dio non si cancella. Voi passate come il Simoun; ma la vostra opera è inutile. Allontanate perciò da voi quegli uomini abbominevoli che vi hanno fatto siepe intorno al core ed attizzano le vostre voglie di sangue: allontanate quei sacerdoti che, ispirandosi nelle fogne di Portici, nel nome di Cristo vi consigliano atti atroci e spergiuri. Aprite le prigioni nelle quali agonizzano quarantasettemila sventurati, colpevoli solo di avervi creduto onesto uomo, e di avervi acclamato il giorno 29 gennaio. Togliete l'interdetto alla stampa: risuscitate le guardie nazionali: rinviate a casa loro quei pretoriani che furono gli eroi del 15 maggio e di Velletri: imponete silenzio ad una corte e ad una polizia svergognate, le quali vi parlano senza posa di cospirazioni, perché i cospiratori sono fuori la portata delle vostre forze: i cospiratori sono la religione di Cristo non adulterata dai papi, i tempi maturi, la civiltà, l'Europa tutta, e tutta la nazione che non si ispira alla morale del budget.
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