INDICE.
PARTE PRIMA.
I. Una buona ideaII. Il sergente Sacco-e-Fuoco
III. Don Noè
IV. Lo studenteV. La finestra si chiude, la porta si apre
VI. I cani di Don Gabriele
VII. Dove conducono le buone azioniVIII. Il pentimento dell'ubbriacone
IX. Il noviziatoX. Dove si vede la coda del diavolo
XI. Tutto per il meglioXII. Ciò che si cerca e ciò che non si cerca
XIII. L'uomo propone, la donna disponeXIV. Le conseguenze di una prescrizione del dottor Tibia
PARTE SECONDA.
I. Il conte Ruitz de Llamanda
II. Il guappoIII. Il seguito del conte Ruitz de Llamanda
IV. Due fortune che ne fanno una solaV. Finale inatteso di un'opera sconosciuta
VI. Il domani d'un debuttoVII. I progetti
VIII. CastellamareIX. I piccoli incidenti
X. Un abate come un altroXI. Il conte d'Altamura
XII. L'Eva del conte d'Altamura
XIII. Post nubila Phoebus
XIV. La regina si diverte
PARTE PRIMA
CAPITOLO PRIMO.
Una buona idea.
Mastro Zungo, che si era coricato alle sei della sera, si risvegliò alle due del mattino.
Mastro Zungo si stropicciò gli occhi, sbadigliò due volte con orribile strepito, balbettò un Pater noster che non era nè italiano, nè latino; s'acconciò sul capo un berretto a spicchi, che imprigionava le nere ciocche dei suoi capelli ribelli, ascoltò brontolando il fragoroso russare della sua compagna e attese gli scocchi dell'orologio della chiesa. Alcuni minuti dopo, infatti, batterono due tocchi.
- Due ore! esclamò mastro Zungo. Sono dunque eterne queste notti! e sbadigliò di nuovo con non minor strepito di prima.
Mastro Zungo era nato coll'istinto della chirurgia.
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