- Vostra Eminenza Reverendissima parla come il Signore Iddio di Giacobbe e di Abramo.
- Avete bisogno di qualcuno che prenda cura della vostra vecchiaia, don Noè.
- Ah certamente, Monsignore.
- Codesto qualcuno sarà certo vostro nipote.
- Non ne dubito punto, Monsignore; egli ha buon cuore e sentimento d'onore.
- Bisogna, dunque, procurargli un mestiere, una professione, farne insomma qualche cosa che sia utile a sè stesso ed agli altri.
- Studia la medicina, Monsignore.
- Va benissimo, quantunque un medico sia spesso un oggetto di lusso e quasi sempre un empio.
- Vostra Eminenza reverendissima parla come il libro della Sapienza.
- E riflettete, don Noè, che per un medico occorrono degli ammalati.
- Eminenza, il nostro parroco dice che le chiese sono state inventate apposta per ciò.
- Apposta per ciò, no! in ogni caso non unicamente per questo.
- Gli è quello che aggiunge il vicario, Eminenza.
- Codesto vostro curato è un volteriano ed un carbonaro, don Noè; bisognerà che un giorno parliamo di lui.
- Sono agli ordini di Vostra Eminenza reverendissima.
- La vostra chiesa, dunque, somministrerà la sua parte di reumi, di raffreddori, di clorosi, d'idropisie, di pleurisie, di mali di petto: sta bene. Ma, caro don Noè, bisogna che tutte quelle malattie caschino sulle braccia di vostro nipote.
- Ah! Eminentissimo, la divina Provvidenza ed il parroco ci aiuteranno.
- Va benissimo, don Noè. Ma non bisogna contare esclusivamente sulla Provvidenza divina, che ha tanto, tanto da fare, principalmente in questi momenti in cui i Carbonari mettono sossopra tutte le quattro parti del mondo.
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