- Osservate la sua testa.
Cecilia, come abbiamo detto, aveva i capelli rossi come mastro Ruitz.
Egli è vero che mastro Ruitz non era il solo, che avesse il capo adornato di quel colore fra il circolo che stava intorno alla regina Carolina; ma non era una buona ragione per sospettare di una donna che dava tale spiegazione al momento di morire. Mastro Ruitz, però, tenne i suoi sospetti e non potè mai guarirne completamente.
L'ex-groom era brutto. Aggiungeva ai suoi capelli rossi degli occhi verdastri; una pelle della bianchezza della calce, sparsa di macchie grigie e butterata ad intervalli; dei denti gialli, spaziati come i merli di una torre; il naso corto che si ribellava contro labbra grosse e azzurrastre.
La statura era piccola. Il corpo meschino alle estremità, grosso nel mezzo; - lasciamo gli altri particolari che ne completano il quadro.
Lisa era partita; il conte passeggiò nella stanza, le mani incrociate dietro il dorso, distratto, canterellando. Una lampada, sotto un globo d'alabastro, rischiarava dolcemente la stanza e addolciva tutti i contorni. Il viso di Cecilia appena sarebbe risaltato dai guanciali se i suoi occhi, dove restava ancora un(12) po' di ondeggiamento, dopo la tempesta della febbre, non ne avessero accusata la presenza.
Essa spiava tutti i movimenti di suo padre, aspettando l'esplosione finale.
- Sarebbe forse vile o atroce, pensava, o semplicemente motteggiatore e saltimbanco? Che cosa escirà da quel fango che ribolle là entro? un pulcinella o un briccone?
Non tardò molto a saperlo.
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