Il suo cuore batteva mettendo il piede in quella camera che sovente lo faceva vaneggiare. Ma e' restò d'un tratto come stupidito, vedendo il letto non sfatto, il baule aperto e quasi vuoto. Baciò di fuga il guanciale di Lisa, e discese precipitoso nel salone.
- Grande sventura, padrone, grande sventura - gridò egli entrando - Madamigella Lisa se l'è spulazzata.
- Triplo idiota! - urlò il dottore, fulminando Trust di uno sguardo di collera ed allungandogli un calcio, per un resto di vivacità delle sue abitudini napolitane.
Poi salì egli stesso all'appartamento di sua nipote.
Battè per un pezzo all'uscio. Non ricevendo risposta, non udendo il minimo strepito nell'interno della stanza, e' portò la mano al luchetto della serratura - dopo avere però picchiato di nuovo.
A suo grande stupore, e' senti un tiepido brivido circolargli per le vene. Il cuore accelerava i suoi palpiti; la mano vacillava. La natura si faceva giorno per una maglia forata nella cotta d'acciaio di quest'uomo! Ei vide i mobili aperti, mille oggetti sparpagliati qua e là, il letto intatto, la camera vuota.
Tutto di un guardo solo!
Restò in piedi, freddo, in mezzo di quella stanza, in mezzo di quelle vesti, di quei gioielli, di quella biancheria, di quei mille nonnulla deliziosi che idealizzano la donna e la fanno felice. Restò come di ghiaccio. Si sarebbe detto S. Antonio circondato dalle sue tentazioni annientate.
Questo stato di stupore però non durò che un istante.
Un leggiero rossore colorò tosto le sue guancie, quando, avanzando verso un guéridon vicino al letto, vi scorse su un foglio piegato a foggia di lettera.
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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Lisa Lisa Trust S. Antonio
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