Lo straniero vide venirgli incontro il dottore e fermossi.
- Dottore - disse egli, porgendogli la mano - sono fortunato potervi annunziare pel primo che la nostra Accademia delle Scienze si è largito l'onore di nominarvi suo membro straordinario.
- Mille grazie, principe - rispose il conte di Nubo salutando. Il vostro sovrano debbe essere ben fiero di aver all'estero un rappresentante, come l'Eccellenza vostra, che recluta anime... anche per l'accademie!
- A proposito, dottore, vorreste voi permettermi di presentarvi uno dei nostri scienziati, che m'è capitato con l'ultimo corriere, e di pregarvi di piloteggiarlo un po' pel mondo della scienza?
- Sarò felice di essere ai vostri ordini, principe.
Essi parlavano così, un po' a voce alta, perchè molta gente stava loro intorno. Ma, senza cessar di parlare, il dottore aveva rinculato passo a passo nel vano di un balcone.
Quando si videro soli:
- Ebbene? - domandò il principe.
- Ella è qui.
- Quale dunque?
- La più bella del ballo.
- Sarebbe dessa la giovane che porta delle brughiere bianche tra i suoi capelli neri?
- Per l'appunto.
- Un abito cilestre con pizzi bianchi ed un mazzolino di mughetti sul seno?
- Vostra Eccellenza la dipinge.
- Dal color pallido.
- Proprio così.
Il principe, senza soggiunger sillaba, volse le spalle al dottore di Nubo e rientrò nel salone.
Regina era circondata da una palizzata di attachés d'ambasciate di tutte le nazioni.
La contradanza finiva allora. Ella favellava con ciascuno e con tutti nel tempo stesso, indirizzando la parola in inglese all'uno, rispondendo in russo all'altro, parlando in tedesco, per mettere sulla via un Prussiano che schermeggiava di un francese a mo' di singhiozzo.
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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