Pagina (96/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Ieri - soggiunse Marco - Prospero Delleux ed io ci presentammo dal Polacco per sollecitare a mandare i suoi padrini. Egli li aspettava giusto allora. Nel pomeriggio, infatti, vennero da me due sotto-ufficiali dei chasseurs, e convenimmo che si sarebbero battuti stamane, alla spada, nel Bois di Meudon.
      - Oh! Dio mio, Dio mio! - sclamò Regina.
      - Alle otto, infatti, eravamo sul terreno.
      - Ma il signor Dehal sapeva egli battersi alla spada?
      - Lui! - sclamò Marco - egli è lo più forte allievo di Robert, signora. Sventuratamente, le cose non dovevano sciogliersi regolarmente. Il colonnello è uomo di un'età indefinibile. Perocchè à le guance bellettate, una parrucca rossiccia e dei baffi biondi lunghissimi. Quel sembiante colpì Alberto Dehal.
      - "Io ò visto questo mariuolo altrove, - mi diss'egli.
      Nondimeno, e' non vi fece più attenzione e si apparecchiò alla cosa con la calma che messa avrebbe ad una toilette da ballo.
      - Chi avrebbe sospettato mai codesto in quel garzone! - mormorò Regina.
      - L'è vero - riprese Marco. Tanto più, che il duello non doveva mica esser uno di quegl'incontri di convenienza, dopo i quali si dice: "l'onore è soddisfatto!" Alberto aveva freddamente sete del sangue del calunniatore. Questi, dal canto suo, doveva esser evidentemente assoldato da qualche odio o da qualche gelosia furibonda.
      - Ma io non ò nemici! - fece Regina.
      - Credete voi, signora? rispose Marco - Voi siete tanto bella, così elegante, così spiritosa... tutti coloro che non sono per voi... Infine, si misero in guardia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





Marco Delleux Polacco Bois Meudon Dio Regina Dehal Marco Robert Alberto Dehal Regina Marco Alberto Regina Marco