Del resto, se queste piccole contrarietà fisiche l'avevano messa talvolta in collera contro la natura - sopratutto quando una velleità di matrimonio le aveva solcato la mente - giammai quella collera non si era volta contro altrui, nè si era fatta risentire neppur di rimando.
Mistress Grown era di un'inesauribile bontà, e di una calma supremamente britannica.
Statemi dunque a far delle glosse contro i capelli carota!
- Chi può essere codesto straniero "di grande distinzione" cui la duchessa di Shetland mi raccomanda di accompagnare io stessa nella sua visita allo stabilimento, senza manco indicarmene il nome? - si domandava la buona mistress Grown, uscendo dal suo drawing room.
Ella ne era ancora a chiedersi codesto, quando il personaggio annunziato comparve.
Mistress Grown era la direttrice della parte orientale dell'edifizio, destinata alle fanciulle.
Bisogna credere che la si aspettasse ad altro, perchè una tal quale sorpresa si dipinse sul suo viso all'aspetto di colui che si avanzava verso di lei.
D'ordinario, i visitatori serii che picchiano alla porta di questi ospizi sono dei pubblicisti - i quali si occupano di scienze sociali - o di uomini di una certa età e mica ricchi.
Il visitatore, questa volta, si presentava con grande spanto; portava lettera di una delle più grandi dame della corte, parente della regina, ed in un giorno in cui il pubblico non era ammesso.
Gli era poi costui un giovane di venticinque a ventisei anni. E il suo vestire semplice, il suo portamento modesto non indicavano, di modo alcuno, ch'egli potesse avere il petto coperto di decorazioni, e che il giorno innanzi egli avesse aggiunto l'ordine della Giarrettiera a quello del Toson d'oro, alla Legione di onore, alla placca in diamanti di S. Andrea.
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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