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      Fece due volte il giro della sala, senza disserrare le labbra.
      Uscendo del refettorio, mistress Grown, che si sentiva imbarazzata di quel silenzio; che si trovava appesa al braccio di quell'uomo come a quello di una statua di bronzo; che era curiosa di più in più, bisogna dirlo, e che avrebbe voluto trovare nella bocca di lui l'espressione dei suoi sentimenti, gli dimandò timidamente:
      - Ebbene, milord, la S. V. pensa dessa che noi compiamo il nostro dovere verso quelle sgraziate creature?
      - Lo penso, madama - rispose lo straniero di un tono secco.
      - Ed ora, milord, vostra Grazia vuole ella visitare i dormitori delle fanciulle?
      - No, madama - rispose lo straniero. Piuttosto il giardino.
      - Dopo l'appartamento della segreteria, non è vero, milord?
      - Prima, madama, se il permettete.
      Uscirono nel giardino.
     
      Lo straniero camminava adesso un poco più sollecito, dirigendosi verso un viale ombrato da folti platani, al coperto dal sole che cadeva a piombo sui praticelli. Delle grandi magnolie, in vasi, riempivano l'aria di olezzo. Le aiuole spiegavano i loro addobbi di girani, di viole, di flussie, mentre le ravanelle; gli anthemi, le cobee, le volubili si arrampicavano su per i tralicci verdi del muro e li tappezzavano di fiori di oro, di zaffiro e di argento.
      La caldura e la luce sembravano risvegliare in quel giovane signore una certa animazione; perocchè, forzando il grave suo silenzio, chiese:
      - Madama, che fate voi apprendere alle figliuole di questo ospizio?
      - Mica molto, milord - rispose mistress Grown un poco imbarazzata.


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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





Grown Grazia Grown