Pagina (156/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. senza riescirvi. Le gengive àn sanguinato... Calmati... e grazie.
      - Pietro... - sclamò Alessandro, fissando il suo sguardo scrutinatore sul fratello, con un accento di rimprovero. Pietro, tu mi nascondi un segreto ch'altri conoscono, perfino un servo. Io credeva che tu mi amassi.
      Pietro cacciò il capo nelle braccia del fratello, e non rispose altrimenti che per un singhiozzare represso.
      Alessandro se lo strinse vivamente sul cuore e lo baciò sulla fronte, senza turbare il suo silenzio. Infine, il principe si raddrizzò bruscamente, e, prendendo il braccio del fratello, sclamò:
      - Io non voglio involare alla provvidenza l'ufficio di fare dei miseri. Maud sorprese il mio segreto... e tu l'ài vista piangere. Tu pure, sarai tu un giorno testimone della mia miseria, ed il dolore entrerà nel tuo cuore. Non anticipiamo nulla. Il cordoglio arriva sempre troppo presto.
      E dicendo ciò, e' tornò di un passo frettoloso nel suo appartamento, e vi si rinchiuse fino all'ora del pranzo.
      A tavola si vide l'uomo consueto, calmo, composto, elegante... La procella era passata, non lasciando altro guasto che quelli cui essa aggiungeva ogni dì nel cuore più che nel corpo dello sventurato.
      Alessandro però era stato profondamente colpito da quelle mezzè rivelazioni della giornata. Egli dava la caccia alle supposizioni le più stravaganti, ma sempre lontane dal vero.
      E' non si abbassò ad interrogare Ivan.
      E' rinunziò a comprendere suo fratello.
      Egl'intraprese ad osservare sua cognata.
      Alcuno non nasconde un segreto come una donna.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





Alessandro Ivan