Pagina (177/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Prendereste una tazza di thè, dottore!
      - Perchè no? Vengo d'asciolvere al Pavillon d'Henri IV, con una delle vostre vecchie conoscenze, principe.
      - Le mie conoscenze sono tutte vecchie oggimai, dottore. Chi dunque?
      - Il conte di Perceval.
      - Non è ancor morto?
      - Lui morto? per chi lo prendete voi? È più giovane adesso che a trent'anni. Anzi, a quest'ora, tutta Parigi si occupa di lui.
      - Parigi è ben amabile. Che à egli fatto? Si è ralligato agli Orléans? Sarebbe divenuto onest'uomo? È entrato ai gesuiti?
      - Meglio, meglio che tutto ciò, principe. Io credo, tout bonnement, ch'e' si eserciti la mano all'assassinio.
      - Diavolo! - sclamò il principe. Cotesto debb'essere allora assai piccante.
      - Io non conosco ancora tutt'i dettagli della cosa. Me ne informerò e ve li conterò un altro giorno. So vagamente ch'egli è implicato nel suicidio di un rat dell'Opera, cui intratteneva. Questa donzella si sarebbe suicidata per un poeta, un romanziere, un giornalista, qualche cosa come codesto - un tal Sergio di Linsac. In realtà, e' pare che il conte di Perceval non aveva presa la ballerina che per sottrarle non so quali cambiali del marchese di Caboul.
      - Il marchese... di Caboul!
      - Già, il quale non è altro che il R. P. Buzelin, dello stabilimento dei gesuiti alla Rue des Postes - il convertitore dei RR. PP. nel mondo galante. Ora, io m'immagino, che il conte di Perceval à furacchiato la figlioccia per furacchiarle le carte, e che dà oggi alla bisogna il nome e l'aria di suicidio. Questo birbo di conte è uomo di spirito, diascoli!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





Pavillon Henri IV Perceval Parigi Orléans Opera Sergio Linsac Perceval Caboul Caboul Buzelin Rue Postes Perceval