- Quel caro principe! m'à fatto rispondere al mio ultimo articolo dal signor di Gentz: che per lo innanzi, la Russia aveva dei giornalisti assassini - i quali uccidevano una reputazione - e che adesso la assolda dei facchini - i quali marciano pesanti nella melma ed inzaccherano le genti.
- E voi avete risposto?
- Che non s'inzacchera l'oro. E tutte le Corti d'Europa sanno che il principe di Metternich non è che un luigi di oro!
- Alessandro ne sapeva qualcosa. Napoleone ed il re di Napoli essi pure. Vada! Voi passerete in seguito dal mio segretario, il quale vi darà un embrione di articolo, cui ricamerete in guisa da non vedervisi che scintille; in sostanza, nè cane nè lupo. Debbo dirvi, a questo proposito, che si è contenti di voi, e che lo Czar legge i vostri articoli. La vostra pensione sarà aumentata.
Il signor di Linsac s'inchinò.
Il principe continuò:
- Vi associo ora alla soluzione di un problema, cui il conte di Nesselrode mi propone, o, meglio, cui il nostro ambasciatore a Roma à posto.
- Diavolo! Ed io che sono così smilzo matematico! - sclamò Sergio, sorridendo.
- Ed io dunque? - riprese il principe. Ma insomma, il problema dato, bisogna pure risolverlo. Ecco di che si tratta. L'ambasciatore d'Austria a Roma possiede, non so come, tre documenti, di un valore incalcolabile, cui la Corte di Torino vorrebbe avere. E' sembra si riferiscano al modo con cui Carlo Alberto arrivò al trono, a detrimento del duca di Modena. L'ambasciadore di Sardegna a Pietroburgo à interessato lo Czar all'acquisto di quelle carte, e Sua Maestà Imperiale ne à incaricato il suo ambasciadore a Roma.
| |
I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
|
|
Gentz Russia Corti Europa Metternich Napoli Czar Linsac Nesselrode Roma Sergio Austria Roma Corte Torino Carlo Alberto Modena Sardegna Pietroburgo Czar Sua Maestà Imperiale Roma
|