Non era stata ella, probabilmente, che aveva aiutato la regina a discendere di cavallo, quando alcuno non la vedeva? Non era stata forse ella che aveva scudisciato il ginnetto, il quale era partito al galoppo? Non era stata forse ella che aveva fregate le gengive della regina, e del sangue che ne aveva estratto le aveva maculato le mani ed il sembiante? Non era dessa che le aveva consigliato di ritenere il respiro, per diventar pallida, e tutto il resto di quell'opera miracolosa che si compiè col parto felice della sua reale divota? Andate dunque, in una disgrazia simile, a preoccuparvi dell'etichetta, e del corpo diplomatico, e dei corpi dello Stato, i quali dovevano essere le levatrici del successore del re Taddeo! La commedia era finita. Viva la regina!
- Poffardio! che pezzo di attrice!
- Ora, voi sapete il resto, che è storia: rivoluzione, guerra civile, Costituzione, esigenze del Parlamento, incameramento dei beni ecclesiastici, espulsione dei gesuiti... tutto per assicurare ad un bimbo intruso(25) la successione della corona che mi era dovuta. Questo guazzabuglio, come di ragione, à stomacato papa Gregorio XVI; à messo in forte collera i Reverendi Padri. Di quivi, Sua Santità à autorizzato il P. di Ebro a parlare, a rivelare gli stessi segreti della confessione - trattandosi del bene della religione. Ed ecco come io ò ricevuto a Roma, al Gesù, comunicazione di questi documenti e conoscenza dei fatti e degli atti.
- Nulla mi stupisce adesso. E con codesti ausiliari io non dispero di nulla.
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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Stato Taddeo Costituzione Parlamento Gregorio XVI Reverendi Padri Sua Santità Ebro Roma Gesù
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