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      Ah! parlatemi dunque degli altri(32)!
      La conversazione fu interrotta precisamente da M. Robert, il quale portava la risposta del duca.
      Altra derogazione agli occhi dello zio Tob, il quale non rifletteva che egli stesso aveva derogato peggio ancora.
      - Allora è convenuto, M. Claret, non è vero? - disse Tob alzandosi.
      - Che diamine! noi siamo degli uomini, zio Pradau.
      - A dopo domani. Se non posso spicciarmi alle sette e mezzo, manderò il viglietto del palco nella giornata, ed andrò a porgere i miei ossequi alle signore nella serata.
      - Saranno desse contente, perdinci!
      - Me lo immagino. Frederik rappresenta Don Cèsar de-Bazan.
      - Superbo!
      - I miei complimenti alla famiglia, ed a rivederci.
      - Mille grazie, ed a rivedervi, père Pradau.
      Come quella dimora aveva l'aspetto calmo! Come tutto vi sembrava regolare, in ordine, puro, felice! Come le passioni vi erano umane, i desiderii sereni, l'andamento normale, i sentimenti sociali!
      M. Claret andava ad introdurvi l'ex capo degli zingari!
      Il duca di Balbek aveva accettato, e fissato il ballo di Augusta al 29 novembre.
     
     
     
      VIII.
     
      Il ballo del 29 novembre e la prefazione.
     
      La sera del 29 novembre giunse.
      Alle nove della sera, un piccolo coupé si fermò innanzi ad una porta nella via Blanche. Un signore ne scese, salì al terzo piano, suonò. Una ragazza aprì, ed annunziò:
      - L'è il signore.
      Sergio di Linsac - era desso - entrò, cappello in testa, dritto dritto nella camera da letto.
      La cameriera, che gli aveva aperto, lo seguì, per continuare a prestare la sua assistenza alla padrona, la quale era in via di terminare la sua toilette.


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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





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