- Milord, voi avete fatto benissimo, al contrario - rimbeccò Morella - avreste potuto correre il pericolo di pigliar fuoco.
Milord guardò il duca, a sua volta, per pregarlo di tradurre la risposta - e rise a scoppiare quando il duca gli disse:
- You have done well, because you could have taken fire.
Lord Warland si allontanò fregandosi le mani e ridendo sempre.
Il duca di Balbek offerse allora il suo braccio a Morella.
Ella non l'accettò ed andò a sedere sur un divano. Il duca le si mise a lato.
- Voi siete dunque inesorabile, madamigella?
- Per i delitti no, signor duca; per le sciocchezze, sempre. Un delitto può avere della grandezza; la sciocchezza è infallibilmente meschina.
- Io ò potuto aver ben torto, madamigella e non mi scuso. Ma, in tutti i casi, voi ne conservate un rancore côrso. Vi siete burlata di me tutta la sera.
- I piccoli ànno anch'essi il loro giorno, signor ambasciatore. Però, al postutto, che v'importa il mio risentimento?... Sono io... l'imperatrice delle Russie, io?
- La Russia vi apparisce sotto tutte le forme, madamigella. Vi siete voi stata?
- No: ma essa mi colpisce. La Francia, l'Alemagna, l'Inghilterra, l'Italia, la Spagna si rassomigliano più o meno. La Russia è la Russia. Essa vi aspira come l'immensità del mistero. Ed i Russi, signore, sono tutto ciò che vorrete - eccetto meschini! Il profilo del loro paese si imprime forse nello sguardo loro dalla nascita, e vi lascia l'immagine del vago e del colosso.
- È da molto che conoscete il principe di Lavandall?
- L'ò visto stasera per la prima volta.
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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