Dugento mila franchi di debito non sono poi così mica soldi che voi vi piacciate a ribassarli. Ma infine, se quelle carte ànno nel grembo dei milioni, perchè non le obblighereste voi ad espettorarli?
- Perchè chi deve espettorarli - poichè espettorazione vi à - non è in misura di ciò fare. Quelle carte interessano la regina Bianca e suo cognato, il principe di Tebe. La regina non può nulla in questo momento. Il principe è più povero di noi. La regina non può al presente comperar quelle carte. Il principe ne darebbe un boccon di pane - perchè gli è tutto ciò ch'e' possiede. Fra un anno o due, quei documenti saranno una miniera. I gallioni arrivano alla morte di Taddeo IX.
- Allora, bisogna liquidare ed aspettare.
- Si liquida pagando. Avete voi un mezzo per pagare?
- No. A meno che...
- A meno che? - obiettò il duca.
Il dottore si alzò per partire borbottando:
- No: voi nol fareste. Ciò sarebbe assurdo.
- Ma infine, che cosa - dimandò il duca.
- Che cosa? - ripetè il dottore lentamente, camminando verso l'uscio.
- Dite dunque?
- Ebbene, - sclamò il dottore, volgendo il bottone della porta...
Tob, che aveva ascoltato questa conversazione alla toppa, dovè allontanarsi e non udì le ultime parole.
Vide partire il dottore, ed il suo padrone, restato sulla soglia come pietrificato, accompagnarlo d'uno sguardo senza vista, gli occhi sbarrati o smarriti.
Quando il duca ebbe richiusa la porta, Tob ritornò al suo osservatorio. Tenne il suo occhio incollato al buco della toppa un'ora al meno. Poi rinculò come sbigottito, allampanato.
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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Bianca Tebe Taddeo IX Tob
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