- E voi, signor duca, gradite voi la proposta? Or, come la proposta era di già stata gradita tre giorni innanzi, il duca di Balbek non l'oppugnò. In fatti si andava a cangiar di giuoco, quando il principe di Lavandall entrò. E, poco dopo, il conte di Kormoff ed il principe di Storkine venivano a prendere da lui commiato, partendo entrambi il dì seguente per le Russie. - Non potreste voi, signori, aspettare ancora un quarto d'ora? Avrei una piccola commissione a darvi per madama di Nesselrode. Ma bisogna che io comunichi innanzi tutto a milord Westmoreland ed al signor conte di Tonningen un dispaccio che mi àn rimesso or ora, dalla parte di M. Guizot. Come voi lo troverete probabilmente pure in rientrando, mi sollecito a comunicarvelo qui. - Sì, sì - dissero i due ambasciadori. - Son desolato, signor duca e signor dottore, d'interrompere la vostra partita per cinque minuti. Ma, se voi il permettete, signori, spero che M. di Kormoff ed il signor principe di Storkine vorranno farmi il piacere di tener le carte per cinque minuti. - Io prego anzi uno di quei signori di occupare il mio posto definitivamente - disse lord Westmoreland. Io mi ritiro, dopo. - Ed io pure - soggiunse il conte prussiano. E sarei grato a quegli di quei signori che vorrà rimpiazzarmi. - Con piacere - risposero i due signori russi. I tre diplomatici uscirono. - Solo - continuò il conte Kormoff con un certo imbarazzo - io sono un detestabile giuocatore di whist, ed imporrò una rude pazienza al mio partener.
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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